“Dopo aver parlato di Vermouth e del suo libro Soul Vermouth (potete leggere l’intervista qui), abbiamo chiesto a Elena Maffioli di accompagnarci in una degustazione di vino aromatizzato, immaginando di calarci in un’atmosfera d’antan tra le nebbie piemontesi.
Il bicchiere è quello della nonna: basso e panciuto, perfetto per far arrivare i profumi al naso. Il Vermouth è appena uscito dal frigorifero (5° o 6° sono perfetti per degustarlo) mentre una scorza di limone lo aspetta nel bicchiere: l’arancia sarebbe troppo esotica rispetto ai tempi in cui è nato.
Immaginiamoci un bel caminetto acceso, profumo di legno, sentori di pipa, e il fruscio della puntina del giradischi che gira sul vinile in attesa di intersecare le note incise.
[…]
Etta James racconta dei cieli blu e del sorriso del suo amore quando è giunto il turno di 721, il Vermouth a base di vino rosso (Sangiovese e Cabernet-Sauvignon) di Dibaldo.
721,come il numero della locomotiva che nel 1895 uscì dai binari e attraverso la stazione di Montparnasse volando in strada, rievoca la volontà di scardinare le ricette già conosciute. Gli aromi di rosa e frutti rossi sono così carismatici da persistere in bocca. Un prodotto di realizzazione non scontata, poiché la personalità del vino rosso rende complessa la ricerca di equilibrio con le erbe della ricetta. Il silenzio contemplativo è riempito dal fruscio della puntina del giradischi che ha suonato per almeno 3-4 volte le ultime note di At Last.
I profumi di 721 persistono in bocca, con quel corpo elegante e suadente tipico di alcuni vini meno giovani che però sono sicura incontrano il gusto di tanti giovani.”
Leggi l’articolo completo qui.